Riflessioni per capire
Andare in profondità nell'analisi del problema
Dobbiamo ammettere che alcuni atleti si infortunano nel riscaldamento, altri al primo rientro in campo dopo una precedente riabilitazione o durante la stessa, in assenza di partite.
Ricordiamo anche che gli infortuni muscolari accadono in squadre non pressate dai calendari europei.
La colpa degli infortuni quindi, non è sempre riconducibile al mancato recupero per le gare troppo ravvicinate.
...affinché i programmi atletici di prevenzione non diventino un loop problematico
In tutti questi casi sopra richiamati, con atleti sollecitati da più partite alla settimana, dal solo percorso atletico di recupero per un infortunio, o anche per gli atleti che hanno una sola partita a settimana, gli infortuni muscolari hanno un denominatore comune.
Si tratta di una specifica mancanza sistemica, una zona d’ombra della medicina che lascia un vuoto non coperto nella comunque meticolosa e fondamentale valutazione e programmazione svolta da ogni Team sui loro atleti.
Ad ogni infortunio sono state sicuramente rispettate le linee guida del settore, provenienti da studi e convegni scientifici, ma ciò non basta: di volta in volta vengono ripetutamente curate le sofferenze/lesioni muscolari senza poter incidere in profondità su quelle cause che, in maniera sfuggente, continuano ad interferire sulla salute degli atleti, sulle loro performance e sui risultati.
Risposte, valutazione e dimostrazione sostenibili di fronte a qualsiasi medico e/o preparatore atletico
Quando le lesioni arrivano a coinvolgere i tendini o le giunzione mio-tendinee, dopo aver sviluppato programmi per rafforzare intensamente quei muscoli sui quali vorremmo ottenere una prevenzione, occorre una seria riflessione che interessi tutti gli addetti ai lavori, in ogni squadra.